Open Studio

L’open studio offre agli allievi la possibilità di praticare le tecniche apprese durante le lezioni dei corsi di oreficeria in ambiente non controllato, in cui sentirsi liberi di sperimentare, sbagliare e trovare da soli le soluzioni necessarie. Le ore di Open Studio prevedono un piccolo pagamento extra a titolo di rimborso spese.

Particolari di ornamenti e gioielli del '300
Piero della Francesca,
particolare dal ritratto di Federico da Montefeltro e sua moglie Battista Sforza
1465-66

Le tipologie di gioielli nel ’300

Coloro che utilizzavano i gioielli erano uomini, donne e bambini. Per questi ultimi erano prodotti monili utilizzando vetri colorati al posto delle gemme.
Gli uomini nobili utilizzavano foderi per spade, speroni, cinture e spille. Le donne spille, collane, orecchini e braccialetti.
Negli ultimi anni del ’300, contemporaneamente alla moda di accentuare le scollature degli abiti, si diffuse l’uso di indossare collane con ciondoli. Il gioiello più diffuso in questo periodo è la spilla, costituita quasi sempre da un anello con ago centrale, aveva la funzione pratica di bloccare i mantelli. Altro prodotto orafo molto utilizzato, sia dagli uomini sia dalle donne, erano le cinte che potevano essere decorate ed avere fibbie e borchie d’argento.
Gli anelli erano indossati su tutte le dita della mano, pollice compreso. Per il fidanzamento ed il matrimonio si utilizzava un unico tipo di anello che durante la cerimonia veniva infilato al terzo dito della mano destra della sposa.